Tra i temi principali che orbitano attorno al “mondo” delle unioni interculturali, le questioni legate alla fragilità relazionale e alle separazioni precoci risultano essere dei nodi cruciali. Secondo parte dell’opinione pubblica le differenze socio-culturali andrebbero a rendere più ardua “l’impresa” di costruire una relazione e una coesione di coppia stabile. Ad uno primo sguardo sembrerebbe che le “culture” (dando per scontato che si conosca chiaramente il concetto di “cultura”) rappresentino delle “barriere” che vanno a sommarsi alle già esistenti diversità tra i partner (genere, livello di scolarizzazione, status socio-economico; back-ground familiare, ecc.). Tuttavia, gli studi sin’ora fatti non convergono verso nessuna conclusione definita, lasciando aperte alcune riflessioni che meritano attenzione.

Nel 2012 sono state  12760  le coppie che hanno terminato la loro relazione con il divorzio o la separazione (Istat 2014). Sempre nello stesso anno i matrimoni tra persone di differente cittadinanza sono stati 20764.

Secondo alcuni studiosi (Softas-Nall e Baldo, 2000; Baltas e Steptoe, 2000; Bratter e Eschbach, 2006) le unioni interculturali possono incontrare maggiori difficoltà nella gestione delle differenze rispetto alle coppie “mono-nazionali” o “mono-culturali”, altrimenti dette “tradizionali”. Tali difficoltà, se non adeguatamente affrontate, rischiano di portare ad una rottura più rapida della relazione. Anche altri autori (Felmlee et al., 1990; Heaton, 2002) hanno sottolineato che le coppie interculturali incorrono in separazioni o divorzi in misura maggiore rispetto alle coppie tradizionali.

D’altro canto, in uno studio statunitense, Bratter e King  (2008) pongono l’accento sull’importanza delle differenze di genere nelle unioni “miste”. Questi studiosi hanno rilevato che le coppie interculturali in cui il compagno o il marito appartiene al gruppo etnico degli afro-americani o degli asiatici tendono a divorziare in misura maggiore rispetto alle coppie tradizionali, composte da membri appartenenti allo stesso gruppo etnico. Tuttavia, gli autori rilevano lo stesso tasso di divorzio tra coppie “tradizionali” e coppie interculturali in cui la compagna o la moglie appartiene ad un gruppo etnico-nazionale minoritario.

Sempre Bratter e King hanno evidenziato il fatto che nelle coppie in cui la donna è di origine afro-americana il tasso di divorzio risulta essere inferiore rispetto a quelle tradizionali. Sembrerebbe, dunque, che la solidità di un rapporto di coppia interculturale dipende dall’incrocio tra la variabile “cultura” e la variabile “genere”.  Secondo Kreider (2000), le coppie interculturali tendono ad avere una storia breve, ma la mancanza di solidità dipenderebbe non tanto dalle differenze culturali, quanto da fattori legati all’età in cui i partner si sono sposati e al livello di educazione di ciascun partner. Tucker e Mitchell-Kernan (in Bratter e King, 2008) hanno evidenziato come le coppie con un partner afro-americano sono composte da persone che hanno una differenza di età notevole, fattore che potrebbe incidere sulla stabilità della coppia.

Alcuni studi (Martin, Cui, Ueno e Fincham, 2013; Fusco, 2010) hanno confrontato le coppie tradizionali e le coppie interculturali rispetto al tasso di I.P.V. (Intimate Partner Violence), concludendo che in alcune tipologie di coppie interculturali, quelle in cui l’uomo appartiene ad un gruppo etnico minoritario, il tasso di violenza tra partner è maggiore rispetto alle coppie tradizionali. Questi studi, tuttavia, relativizzano l’importanza delle differenze culturali, poiché tengono in considerazione anche le differenze di età, di status sociale e di scolarizzazione, differenze che possono costituire un terreno fertile per la nascita di episodi di violenza.

Spesso non è la differenza culturale in sé e per sé a generare le difficoltà relazionali, quanto la gestione delle differenze e il tipo di attaccamento ai propri valori culturali. In tal senso, Leslie e Letiecq (2004) sottolineano il ruolo dell’appartenenza culturale e dell’orgoglio etnico nella costruzione della relazione di coppia. In un loro studio hanno riscontrato una minore solidità di coppia nei rapporti in cui i partner sono orgogliosi della loro appartenenza etnica e culturale,e ritengono la cultura dell’altro partner come inferiore. Al contrario, quando “l’attaccamento” alle proprie origini culturali è lieve e ciascun partner valorizza la cultura dell’altro, la coppia è più coesa. Killian (2002) afferma che se ciascun partner intende le differenze culturali come una risorsa la coppia è più soddisfatta. Anche Inman et al. (2011) rilevano che la serenità di coppia dipende dal grado di coinvolgimento di ciascun partner nella cultura dell’altro. Conoscere l’universo culturale del partner rappresenta un aspetto cruciale anche negli studi di Falicov (1995) il quale parla di “mutual acculturation” per spiegare come nelle unioni interculturali il processo di acculturazione è reciproco, mutuo e bidirezionale e coinvolge inevitabilmente sia il partner straniero sia quello autoctono.

Insieme a queste evidenze, altri studi non hanno rilevato una maggiore fragilità nelle unioni miste. In questa direzione si muovono quegli studi che hanno esplorato le diverse dimensioni relazionali che coinvolgono le coppie tradizionali e le coppie interculturali (vita di coppia, rapporti con la famiglia d’origine, educazione dei figli, gestione dell’economia familiare, ecc). I risultati non hanno rilevato alcuna differenza tra le coppie interculturali e tradizionali in relazione alla qualità del rapporto o al conflitto tra partner (Negy, Snyder 2000; Troy, Lewis-Smith e Laurenceau, 2006). Snyder, confrontando due gruppi di coppie, il primo composto da coppie in cui un partner proviene dal Messico e l’altro dagli Stati Uniti, e l’altro composto da partner entrambi statunitensi, non ha rilevato alcun tipo di differenza rispetto alla solidità di coppia e al benessere relazionale.

 

Concludendo, possiamo affermare che lle coppie interculturali, così come qualsiasi altro tipo di coppia, si trovano ad affrontare delle difficoltà che, seppur sensibili al personale background di ciascun partner, non rendono la costruzione della relazione  necessariamente più problematica. Ciò che risulta fondamentale è la consapevolezza di vivere in una realtà relazionale che accoglie modi di esperire, di sentire e di pensare che appartengono a contesti socio-culturali differenti. Forse, l’aspetto cruciale riguarda proprio la gestione delle differenze e il ruolo che esse rivestono nella relazione di coppia e nella famiglia. In tal senso, i rispettivi sistemi culturali dovrebbero essere tutelati, rispettati e valorizzati al fine di costruire una vita di coppia felice e duratura.

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